Via libera alla legge sulle unioni civili a firma della senatrice Cirinnà.
L’aula della Camera ha infatti definitivamente approvato, con voto di fiducia, la Proposta di Legge n. 2081 recante “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”.
Le principali novità riguardano:
l’obbligo di assistenza morale e materiale;
l’obbligo di coabitazione;
l’obbligo di contribuzione economica in relazione alle proprie capacità di lavoro professionale o casalingo;
l’obbligo di definizione di comune accordo dell’indirizzo della vita familiare e della residenza;
regime patrimoniale, in mancanza di diversa convenzione tra le parti, della comunione dei beni;
in caso di scioglimento dell’unione si applicano alcune norme previste per il divorzio, ma non quelle sulla separazione;
diritto all’eredità per il partner superstite e garanzia di fatto della reversibilità della pensione;
subentro nell’affitto o il diritto a rimanere fino a 5 anni nella caso di proprietà del partner in caso del suo decesso;
diritto agli alimenti in caso di scioglimento dell’unione qualora l’ex partner versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento.
La svolta nel iter del provvedimento è avvenuta con l’approvazione del maxi-emendamento con le modifiche chieste dai centristi: lo stralcio della stepchild adoption e l’eliminazione dell’obbligo di fedeltà.